SHARE

Pozzi Alberto

Nato a Bologna il 26 novembre del 1902, ala. Una delle più grandi ali della storia del Bologna. Ala destra, anche se il “cinese” (“al cinais”, in dialetto), così detto «per la sua pelle olivastra e l’obliquità del suo sguardo sardonico» — come scriveva Bruno Roghi — sapeva calciare bene con entrambi i piedi e nei momenti cruciali preferiva affidarsi al piede mancino. In effetti Pozzi cominciò nel Bologna da ala sinistra, finché arrivò Muzzioli e allora si spostò stabilmente a destra, senza che il rendimento ne scapitasse. Era nato calciatore, come Angiolino Schiavio, nella sezione calcio della Fortitudo, dove il suo istinto di attaccante rapido, sgusciante e pronto al tiro aveva trovato sulle corsie esterne la naturale collocazione. Ad accorgersi di lui fu Angelo Badini subito dopo la Prima guerra mondiale e nel 1920 il diciottenne Pozzi entrava nelle file rossoblù, con cui debuttava il 31 ottobre nel derby con la Virtus Bologna, vinto 2-1. Per quattro stagioni giocò sulla sinistra, trovando una magica intesa con gli altri assi dell’attacco, in particolare Geppe Della Valle e Schiavio, che sì giovavano in zona gol della sua abilità tecnica nei cross, potenti e arcuati, eseguiti in piena velocità, oppure radenti la porta con effetto a rientrare dal calcio d’angolo, di cui era l’indiscusso specialista. Il 3 dicembre 1922 debuttò in Nazionale, giocando contro la Svizzera a Bologna da ala destra, per lasciare sull’altro versante il modenese Forlivesi. In azzurro giocò solo altre due volte, chiuso dall’altro fenomeno, l’interista “Poldo” Conti. A partire dal campionato 1924-25, Pozzi si spostò a destra e conquistò subito lo scudetto. Soprannominato “Zinzela”, le sue ubriacanti, rabbiose fughe sulla fascia mandavano in visibilio il pubblico dello Sterlino e l’attacco con Della Valle, Schiavio, Perin e Muzzioli divenne uno dei più temuti del calcio italiano. Vinse anche lo scudetto del 1928-29, ma proprio sul finire di quella stagione la sua forte tempra fu compromessa, quando a Napoli un terrificante intervento dell’avversario Ramello durante la partita di campionato (17 marzo 1929, 4-0 per i rossoblù) gli rovinò un ginocchio, stroncandogli la carriera e impedendogli tra l’altro di partecipare alla Tournée in Sudamerica. In rossoblù 204 presenze e 46 reti.

SHARE

Pre-vendita solo per abbonatipossessori «We are one» cardcittadini bolognesi. Le vendite regolari inizieranno il .

Continua

Torna