Derby history a puntate: Bernardo Perin il panettiere del 1921
1921. Arriva il vero “trainer”, Hermann Felsner da Vienna, a 7000 lire a trimestre: è lui il primo allenatore della storia del Bologna come lo si intende nel calcio moderno. Ed è l’anno della prima serie di derby con un lascito significativo nel passato dei due club. Si tratta proprio di una serie a tre gare, perchè in palio c’è la finale regionale dopo la quale si spalancano le porte delle fasi nazionali.
6 febbraio, Bologna-Modena. Angiolino Badini esulta da casa, ammalato di setticemia, quando gli viene comunicato il clamoroso 10-1 con cui i compagni rossoblù si abbattono sul malcapitato Modena, trascinati da Alberti, Perin e Della Valle. Preso dall’entusiasmo, Badini si dice pronto a tornare in campo per la finale di ritorno, ma un improvviso aggravarsi della malattia lo rapisce alla vita dopo nemmeno una settimana. Allo sfortunato campione di lì a poco sarebbe stato intitolato lo stadio dello Sterlino, ma nel frattempo è sufficiente un golletto del gialloblù Manfredini nel secondo match per impattare la serie. Sì, perchè all’epoca una vittoria con 9 gol di scarto e una sconfitta 1-0 avevano la stessa valenza ed è così necessaria una “gara3” di spareggio per stabilire l’accesso alle fasi interregionali.
Se ne riparla il 3 aprile, e va in scena la partita più lunga di sempre per il Bologna. A Ferrara non segna nessuno, il Bologna ci prova, il Modena resiste e risponde: Felsner deve aspettare ben 149 minuti per vedere il vicentino Bernardo Perin segnare, in una sorta di antelucano “golden gol”, la rete del definitivo 1-0 che laurea i rossoblù Campioni dell’Emilia. Perin di classe ne aveva da vendere, il Bologna lo aveva acquistato anni prima proprio dai “cugini” modenesi e gli aveva anche aperto un forno in Piazza Malpighi. Sì, la mezzala talentuosissima e dal grande dribbling che con Della Valle e Schiavio formava un trio delle meraviglie, tutte le mattine faceva il fornaio, poi al pomeriggio si dedicava al pallone. Derby d’altri tempi.