Il Bologna in libreria
Sono tanti i volumi ufficiali pubblicati dal Bologna Fc 1909 e Minerva Edizioni. Ce n’è per tutti i gusti: dalle biografie dei grandi campioni del passato alla storia del Club a fumetti per i più piccoli. In attesa delle prossime uscite, tra cui una vera e propria “chicca” per tutti i tifosi, abbiamo voluto proporvi questa piccola rassegna che vi consentirà di seguire il Bologna non solo allo stadio ma anche tra le pagine dei volumi a tinte rossoblù.
Tutte le pubblicazioni sono disponibili nelle librerie di Bologna e provincia, presso gli store rossoblù e sul sito di Minerva Edizioni.
L’ENCICLOPEDIA DEI CENTO ANNI
A cura di Carlo F. Chiesa
Questa vera e propria enciclopedia affronta in centinaia di voci tutto ciò che ha rappresentato nei suoi primi cento anni di storia l’universo della squadra e della gente rossoblù.
Le foto, le storie, le carriere di tutti i calciatori che hanno giocato almeno una volta con la maglia del Bologna in una partita ufficiale; e poi gli aneddoti, i gialli, i primati, le curiosità, i soprannomi, oltre alle biografie di allenatori, presidenti, direttori sportivi, tifosi, tutti protagonisti di un secolo memorabile.
Testi di Walter Fuochi, Giorgio Comaschi, Adalberto Bortolotti, Sabrina Orlandi, Paolo Castelli, Gabriele Pasini, Italo Cucci, Vittorio Pozzo, Matteo Marani, Alfeo Biagi, Nando Macchiavelli, Marco Tarozzi, Francesco Arcangeli, Giulio C. Turrini, Giuseppe Tassi, Claudio Beneforti, Massimo Vitali e tanti altri.
LA STORIA DEI CENTO ANNI
A cura di Carlo F. Chiesa
Il volume racconta la storia vera e propria, il secolo del Bologna anno per anno, riportando alla luce alcune novità emerse dalla ricognizione effettuata negli antichi documenti e la riproduzione fedele di tutti i tabellini di Campionato, Coppa Italia e Coppe Internazionali dal 1909 al 2009. Arricchito di alcuni saggi scritti da “grandi firme” che hanno raccontato il Bologna dalla sua nascita ai giorni nostri, è dotato di un corredo di immagini senza uguali.
Contiene 64 schede scritte da Gianfranco Civolani: da Baggio a Bulgarelli, da Dall’Ara a Di Vaio, fino a Gazzoni, Pagliuca, Signori e Ulivieri, tanti ironici, memorabili ritratti di giocatori, dirigenti e presidenti che hanno fatto la storia del Bologna calcio.
BOLOGNA AMORE MIO, MEMORABILIA
A cura di Carlo F. Chiesa
Il catalogo della mostra dedicata ai cent’anni del Club rossoblù organizzata nel 2009 in occasione della celebrazione del centenario del Bologna Fc 1909. Un tuffo nel passato tra reperti storici di ogni tipo: fotografie, magliette, gagliardetti, giornali d’epoca.
ONOREVOLE GIACOMINO – Vita e successi di Giacomo Bulgarelli
di Gianfranco Civolani
‘’Onorevole Giacomino, salute!’’. La frase, urlata nel megafono dal supertifoso Gino Villani, è la traccia dello specialissimo rapporto fra Bologna e il suo capitano. Quando Giacomo ‘’sputato dalla terra natia’’, come direbbe il poeta Umberto Saba, usciva dalla scaletta degli spogliatoi, il primo tributo era per lui. Un grido di battaglia e di incoraggiamento ma anche un omaggio sentito al figlio più amato di questa città. Nato a Medicina in provincia di Bologna, studente di liceo classico al San Luigi, occhi cerulei e riga fra i capelli, come usava in quegli anni, Bulgarelli aveva la faccia pulita del bravo ragazzo. Impossibile non amarlo, non sentirlo vicino: uno di noi, uno cresciuto a tagliatelle e scappellotti della mamma.
Sul campo Giacomo era un grande centrocampista, un interno classico capace di spezzare il gioco avversario e inventare calcio con una facilità assoluta. Era l’uomo degli assist, dell’ultimo passaggio, un vero artista della rifinitura. Ma era anche un giocatore generoso, pieno di slancio e di sano agonismo. Non tirava mai indietro la gamba e non lo fece neppure nella notte di Italia-Corea del Nord, ai mondiali del ‘66, quando il suo infortunio condannò la nazionale di Edmondo Fabbri a un’ ingloriosa sconfitta firmata da Pak Doo Ik. Nel calcio italiano era il tempo degli ‘’abatini’’, come li chiamava Gianni Brera, di Rivera e Mazzola. Bulgarelli era terzo fra cotanto senno, ma per completezza tecnica e qualità atletiche meritava di essere il primo dei tre.
Collana Inchiostro Rossoblù
PAGOTTO – Un calcio anche alla morte
di Giuliano Musi
Raccontare la vita di un calciatore che ha vinto centinaia di partite in serie A, tre scudetti, titoli europei, Coppe internazionali, vestendo anche la maglia della Nazionale, porta spontaneamente a trascurare il lato familiare per evidenziare quello agonistico. Rino Pagotto invece è forse l’unico atleta di grande prestigio degli anni 30-40 in cui proprio questo secondo aspetto si deve considerare prevalente, anche se l’ambito sportivo resta altrettanto basilare. La sua vita infatti è stata irrimediabilmente segnata dal secondo conflitto mondiale, un avvenimento extra calcistico di gran lunga più rilevante e letale di quelli sportivi. Accadimento tragico, che lo ha travolto, anche se al termine di quasi tre anni terribili è uscito vivo dai campi di concentramento proprio grazie al calcio che in precedenza lo aveva proiettato ai massimi livelli mondiali. Lavori forzati e calcio, campi di sterminio e stadi famosi, angoscianti tragitti sui carri bestiame blindati e trasferte in ogni parte del mondo con aerei e navi da sogno, baracche dei lager e lussuosi hotels, cibi raffinati e fame vera, successo e anonimato totale, premi partita favolosi e povertà assoluta, sono stati gli opposti che lo hanno visto comunque protagonista forgiandone il carattere e il fisico. Un fascio di muscoli con cui sperava di emulare Carnera e Bottecchia, vicini di casa, che hanno influenzato la sua mente di giovane sportivo. Una tempra d’acciaio, di friulano verace nato e costruito in una famiglia di estrazione contadina, che lo ha salvato anche davanti al plotone di esecuzione. Proprio la grinta e la determinazione gli hanno consentito di riconquistarsi il ruolo di campione quando il calcio ha ripreso slancio nel dopoguerra. Voglia assoluta di ricostruirsi fisicamente (nei lager aveva perso oltre 30 chili e il tono muscolare), di ritrovare sicurezza economica e ridare un senso alla vita sua e della famiglia che lo aveva pianto per morto. Sempre però con la massima discrezione e riservatezza perchè Pagotto non amava le luci della ribalta mediatica che per lui si accendevano comunque ogni domenica e che lo hanno portato tra i primi ad apparire sugli schermi della tv sperimentale, nel 1939 negli studi dell’EIAR a Roma. E infine la consapevolezza che il titolo pleonastico di campione dei campi di concentramento europei, conquistato con la squadra di “Quelli di Cernauti” tra le baracche di Sluzk, valeva più della Coppa dell’Esposizione che alzò al Parco dei Principi di Parigi.
Collana Inchiostro Rossoblù
AMEDEO BIAVATI – Il mito del doppio passo
di Fabio Campisi
Parlare del Grande Campione del Mondo Medeo è come tuffarsi nella storia della città di Bologna e ripercorrere i luoghi calpestati dalla famiglia Biavati a cavallo delle due guerre. I Biavati, originari di Budrio, arrivano in città in cerca di fortuna. Povertà, preoccupazione, privilegi, ma anche destino, condizionano la vita di quest’atleta dal fisico esile e per certi versi insolito per uno sportivo. Il piattismo congenito di Medeo non è certamente un biglietto da visita da presentare, ma quel “Doppio passo” che lo rese celebre invece sì. Per quel gesto atletico lo conoscevano e lo incensavano ovunque fino al punto di soprassedere sulla sua chiacchierata vita privata. Medeo vinse tre scudetti più un quarto come riserva e una Coppa Alta Italia con il Bologna Football Club, ma nonostante la gloria, la vita del campione bolognese è sempre stata in salita, a rincorrere l’ingaggio per mantenere due famiglie. Dopo aver abbandonato il calcio professionistico, per l’ala bolognese si apre un lungo pellegrinaggio su e giù per lo stivale fino al ritorno nella società felsinea che l’ha lanciato nel grande palcoscenico calcistico e che ha amato fino all’ultimo giorno di vita.
Infine, l’esperienza estera oltre il Mediterraneo dove viene accolto dalla squadra della Polizia tripolina. E poi quel numero “Sette” portato sulla maglia, ricorrente più volte nella sua lunga carriera, cominciando dalla residenza ufficiale al numero 7 di Mura di Porta d’Azeglio. Medeo ci ha lasciato una pesante eredità meritevole della nostra attenzione e lettura.
Collana Inchiostro Rossoblù
ROMANO FOGLI – Classe e lealtà mondiali
di Giuliano Musi
Romano Fogli è stato tra i giocatori più amati dai tifosi di Torino, Bologna, Milan e Catania grazie alle sue grandissime qualità tecniche ma soprattutto ad una educazione personale difficilmente riscontrabile in grandi campioni come lui. Il libro ripercorre le tappe della sua vita iniziando da Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, dove è nato anagraficamente e calcisticamente passando poi al debutto in A con il Torino, allo scudetto ed al debutto in Nazionale A col Bologna, ai trionfi mondiali col Milan ed all’ultimo periodo vissuto in A e B col Catania.
Un palmares che pochi possono vantare in cui figurano scudetto, Coppa Italia, Mitropa Cup, varie coppe europee, La Coppa Campioni e la Coppa Intercontinentale. Numerose anche le sue presenze da giocatore in tutte le Nazionali iniziando da quella Juniores fino alla Nazionale A. Insieme alla sezione statistica con i tabellini di tutte le partite disputate, figura la ricchissima dotazione fotografica con immagini di vita familiare e sportiva. Interventi di Rivera, Trapattoni, Boniperti, Gentile.
Collana Inchiostro Rossoblù
SCHIAVIO – Il segreto dell’Angelo
di Carlo F. Chiesa
Angelo Schiavio è stato il più grande campione della storia del Bologna e di Bologna. Autore di oltre duecentocinquanta reti, a lui è legato il periodo più felice della ultracentenaria parabola del Club di calcio cittadino, coronato da quattro scudetti, due Coppe dell’Europa Centrale e un Torneo dell’Esposizione. Ad essi vanno aggiunti un titolo mondiale (il primo conquistato dall’Italia) e due Coppe internazionali con la maglia azzurra della Nazionale, di cui fu parimenti protagonista assoluto nell’età dell’oro guidata da Vittorio Pozzo. Oltre che uno straordinario alfiere dello sport, si distinse anche come imprenditore, titolare di una delle attività commerciali più famose e fortunate della città, protagonista del suo progresso nel corso del secolo scorso.
Angelo Schiavio aveva un segreto, risalente ai primi anni di vita. Un segreto che i suoi avversari ignorarono. Un segreto che lo accompagnò per tutta la sua lunga vita, intensa e ricca di successi in ogni campo e che costituisce la chiave per comprenderne la straordinaria statura di uomo e di atleta, raccontata in questa biografia. Un romanzo di vita vissuta che ripercorre tutte le tappe dell’esistenza felice di un grande protagonista.
LA GRANDE STORIA DEL BOLOGNA A FUMETTI
di Damiano Matteucci
Illustrazioni di Vito Antonio Baldassarro
La storia del Bologna in una versione inedita, a fumetti, dedicata a piccoli e grandi tifosi del BFC. Un viaggio nel tempo alla scoperta dei campioni di ieri e di oggi, in compagnia del protagonista – il piccolo Giacomo -, dei suoi compagni di classe e del maestro Renato, grande amante dei colori rossoblù. Da Schiavio a Marco Di Vaio, dal presidente Dall’Ara a Roberto Baggio, da Bulgarelli ai ragazzi della squadra attuale: tutte le imprese del Bologna da leggere d’un fiato.