#OnThisDay: 14 ottobre 1964, la monetina beffarda in Coppa Campioni
14 ottobre 1964, Barcellona; Coppa dei Campioni, Primo Turno, spareggio
Dopo il tradizionale ritiro estivo a Pievepelago, esaurita l’onda lunga dei festeggiamenti per il settimo scudetto, ecco l’appuntamento-chiave della nuova stagione. A pochi giorni dal via del nuovo campionato, con una serie di amichevoli non esaltanti alle spalle, il debutto ufficiale del Bologna è a Bruxelles, Stadio Emile Versè, per il Primo Turno di Coppa Campioni con il forte Anderlecht, fresco di decimo titolo nazionale e reduce da un cammino europeo eccellente fino ai Quarti l’anno prima. Un fuoriclasse su tutti: la mezzapunta Paul Van Himst, talentuosissimo numero 10 del Belgio e dei Paars-wit, di cui è un’autentica bandiera. Il Bologna giochicchia, non si scopre, non rischia ma si addormenta, e proprio Van Himst a inizio secondo tempo ne buca la svagata retroguardia. I rossoblù entrano in confusione, non riescono a riorganizzarsi, termina 1-0 e si torna a casa con la consapevolezza di essersi complicati la vita e avere perso una buona occasione per ipotecare già in Belgio la qualificazione al turno successivo, che prevede l’affascinante sfida al Liverpool.
Nella foto: la delegazione rossoblù a Bruxelles.
Un mese dopo, in un caldo mercoledì pomeriggio di inizio ottobre, al Comunale davanti a 40mila appassionati la banda di Bernardini aggredisce la partita, mettendo con Pascutti e Nielsen un doppio sigillo che conferma una netta superiorità tecnica; il passaggio del turno sarebbe certificato se Haller non si divorasse il 3-0, ed ecco quindi la beffa a un minuto dalla fine con un tiraccio di Stockman che supera Negri e ammutolisce il pubblico. Tutto da rifare, con “bella” in campo neutro una settimana dopo.
Nella foto: il gol in tuffo di Ezio Pascutti.
Ci si sposta quindi al Nou Camp di Barcellona, mercoledì 14 ottobre 1964, esattamente 52 anni fa: i rossoblù inizialmente macinano ancora gioco e dominano la scena, sorretti da un ispiratissimo Bulgarelli, da un eccezionale Haller e dalle granitiche sicurezze di Tumburus e Janich che non concedono nulla agli avanti bianco-malva. Ma non è destino: Nielsen, appisolato tutta la partita, non partecipa mai alla manovra aspettando solo la palla buona, che gli arriva per ben due volte ma viene sempre sprecata malamente. Non incide a lungo andare Pascutti, molto largo e mai nel vivo del gioco, tenta tre affondi Perani ma senza troppa decisione, e lo 0-0 si protrae fino alla disputa dei tempi supplementari. Si capisce che gli dei del calcio stanno voltando le spalle al Bologna quando a Trappeniers battuto Ezio colpisce la traversa, fino all’ulteriore triplice fischio. Non è ancora in vigore la lotteria dei calci di rigore, bensì un assai più crudele sorteggio.
Nelle foto: nervosismo in campo a Barcellona, poi il sorteggio.
L’arbitro iberico Zariquiegui al centro del campo scaglia una moneta da 5 pesetas, che strappa un sorriso isterico ai due capitani Pavinato e Lippens conficcandosi al suolo, un po’ fangoso, esattamente in verticale, non cadendo su nessuna delle due facce. Incredibile. Secondo tentativo: se esce l’aquila passa il Bologna. Esce Francisco Franco, finita qui.